ABBIAMO UN CRITERIO PER ELEGGERE LA GIUNTA DEL COLLEGIO?

      "Crazia", come tutti sanno, significa governo o potere e, nell'uso comune, "metodo di scelta dei governanti". E' evidente che lo stesso sistema non puo' essere governato con due crazie distinte: nella fattispecie o il Collegio dei P.O. BIO/10 e' governato attraverso una democrazia o attraverso una meritocrazia (un termine inventato a scopo ironico, ma poi preso sul serio per sostituire quello classico di aristocrazia). Lo statuto approvato a larghissima maggioranza disegna un Collegio democratico e l'unico modo in cui lo si potrebbe rendere anche meritocratico e' che i votanti di loro iniziativa utilizzino come metro di giudizio l'h-index e l'impact factor dei candidati. Questa ipotesi oltre ad essere implausibile e' probabilmente anche indesiderabile: l'h-index e l'impact factor dicono molto poco sul candidato in generale e nulla sulle sue idee nelle materie di competenza del Collegio, come elencate nell'art. 2 dello Statuto. Neppure nelle scuole elementari ci si affida piu' soltanto al voto, che peraltro era almeno un numero per ogni materia studiata: vogliamo noi affidarci ad un numero o due per giudicare della rappresentativita' dei membri della giunta? E' ovviamente possibile auspicare che la Giunta sia composta di scienziati di valore ma, a meno di riscrivere lo Statuto piu' di questo non si puo' fare.

      Per lunga tradizione la politica scientifica del s.s.d. BIO/10 e' stata fatta in occasione delle riunioni della SIB e la SIB e' stata gestita secondo logiche rigorosamente geopolitiche, che avevano lo scopo di garantire una rappresentanza di tutte le sedi universitarie. Le logiche geopolitiche sono in certa misura inevitabili: ciascuno di noi si incontra e discute piu' frequentemente e piu' facilmente con i colleghi della stessa sede o di sedi vicine. Inoltre sedi vicine possono condividere condizioni e problematiche che e' importante rappresentare a livello nazionale. Nonostante la loro ovvia importanza, le logiche geopolitiche di rappresentazione possono diventare delle camicie di forza nelle quali l'appartenenza di sede fa premio sul valore del candidato: i romani votano il romano e i milanesi il milanese, a prescindere dai meriti della persona. Risulta quindi desiderabile che la sede di appartenenza e la rappresentazione equilibrata delle sedi non sia un criterio dominante nell'elezione della Giunta e che le logiche geopolitiche siano attenuate e temperate da valutazioni diverse.

      Non e' mia intenzione scrivere o prescrivere quali debbano essere queste valutazioni: ciascuno di noi e' perfettamente in grado di farsele da solo. Voglio invece affrontare un problema metodologico sulla decisione di candidarsi e sulle scelte di voto dei membri del Collegio. E' pianamente evidente che qualunque riunione fisica, incluso il Congresso Nazionale della SIB, risponde ad (o subisce) una implicita e non voluta logica geopolitica. Per riunirsi fisicamente bisogna andare in un posto, spesso a spese proprie e spendere non solo il tempo della riunione ma anche quello del viaggio, che in relazione alla distanza puo' includere un pernottamento o due. L'unico modo per evitare di scadere nelle logiche geopolitiche e' utilizzare il web, attraverso questo forum o altri strumenti.
      L'uso di un forum pubblico per le discussioni sulle candidature della Giunta del Collegio, oltre a scavalcare le logiche di sede, e' importante anche perche' consente a chi non si candida ma vota, di conoscere le opinioni dei candidati e quindi di esercitare il suo diritto di voto con maggiore consapevolezza e soprattutto con la cognizione delle opinioni di persone che non ha avuto occasione di incontrare direttamente: spezza le logiche geopolitiche non soltanto in relazione alla decisione se candidarsi o meno, ma anche in relazione al rapporto tra l'eletto ed i suoi elettori. Inoltre per un candidato scrivere le propre opinioni su un sito web costituisce una sorta di patto o promessa su quello che sara' il suo lavoro nella Giunta una volta eletto: da significato e validita' ad una elezione nella quale il rappresentato sceglie il rappresentatore.
      Si deve inoltre considerare che la Giunta ha il compito di elaborare proposte che l'Assemblea deve votare, e non ha poteri decisionali propri. Una Giunta "meritocratica" ma non rappresentativa rischia di presentare proposte nelle quali l'Assemblea non si riconosce, proposte destinate alla bocciatura. Peggio ancora, potrebbe accadere che linee guida approvate dall'Assemblea ma non condivise fino in fondo, siano disattese dalle commissioni concorsuali che dovrebbero applicarle, perche' il Collegio ha soltanto una autorita' morale, ma nessun potere coercitivo.