Vincenzo Menghini
VINCENZO MENGHINI E LA SCOPERTA DEL FERRO NEL SANGUE

La scoperta del ferro nel sangue risale alla prima meta' del XVIII secolo ed e' legata a vari autori, tra i quali il piu' importante e' probabilmente Vincenzo Menghini (Budrio 1704 - Bologna 1759). Menghini fu dapprima Socio e poi Presidente dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto e pubblico' tutti i suoi lavori scientifici sul giornale degli atti di questa Accademia (De Bononiensi Scientiarum et Artium Instituto atque Academia Commentarii). Le pubblicazioni che descrivono la scoperta del ferro nel sangue sono due: De ferrearum particularum sede in sanguine e De ferrearum particularum progressu in sanguine; entrambe appaiono nel tomo secondo degli atti (1746-1747).
L'esperimento fondamentale di Menghini e' piuttosto semplice da descrivere: egli effettuava un prelievo di sangue da un animale o dall'uomo, ne separava il plasma, i globuli rossi e la "fibra" (firbina coagulata), calcinava separatamente queste diverse frazioni e determinava se le particelle calcinate fossero attratte dalla lama di un coltello magnetizzato. Il risultato fondamentale fu che il ferro era in massima parte contenuto nei globuli rossi del sangue: "Sedem ergo ferri, ... inveni in ipsis globulis."
Menghini studio' inoltre l'effetto dell'emorragia e del ferro nella dieta sul contenuto di ferro del sangue e riusci' a dimostrare che dopo le emorragie il sangue si impoverisce di ferro, e che il contenuto di ferro e' ripristinato piu' in fretta se la dieta e' ricca di questo elemento, gettando quindi le basi per la terapia marziale delle anemie emorragiche.
Un interessante riassunto della biografia e dell'attivita' scientifica di Vincenzo Menghini e' stato pubblicato da V. Busacchi sul Bullettino delle Scienze Mediche (Bologna, 1958, vol. 130, pp. 202-205; la pubblicazione e' reperibile presso la Biblioteca Centrale del CNR, a Roma, sotto la collocazione R61.B874).